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Fammi una rosa cara


di angietrav
05.05.2018    |    15.477    |    11 9.1
"“Bene, adesso alzati piano, mettiti eretta e con il culo ben in fuori"..."
Mi aveva contattato nel sito di annunci scrivendo: “Cara Angie, vedo che ti piace ricevere il fisting, sono un amante del tema, mi piacerebbe giocare con il tuo culo e che tu mi facessi una bella rosa. Mi raccomando, ti voglio assolutamente depilata e femminile". Curiosa come sono, ho detto subito di sì, anche perché la foto nel sito mostra un bell’uomo over 50.
Ci siamo quindi accordati per la sua visita un pomeriggio sul tardi, verso le 7. Mi sono preparata, come sempre, con attenzione per non deludere il maschio. Ho controllato la depilazione, soprattutto al pube, attorno alla figa anale e sul culo. Lavaggi accurati: per lo meno due ore di ripetuti clisteri. Crema dappertutto. Poi trucco sobrio, però mi faccio delle belle labbra color rosso corallo, dello stesso colore delle unghie di mani e piedi. Per finire la mia amata parrucca a caschetto castano chiaro. Indosserò un vestitino corto fino appena sotto il culo di pizzo nero trasparente, sotto un perizoma nero, autoreggenti fumé nere, sandali neri a piattaforma con tacco da 12 cm.
Non ho idea di cosa vorrà fare il signore, immagino mi vorrà fistare, ed al proposito preparo sul comodino il gel, i guanti di lattice nero, ed il popper. Però chissà cosa vuol dire che gli devo fare “una bella rosa”, solo intuisco. Ho una figa anale, per gli anni di cazzi ricevuti e dilatazioni estreme fino al fisting, il mio ano è diventato una figa che curo con tutte le attenzioni del caso, mantenendola dilatata, sempre pulita e lubrificata. La mia figa ha delle labbra rosse (tecnicamente sarebbe un prolasso delle emorroidi), queste labbra si mostrano quando la preparo per gli incontri con lavaggi e dilatazioni. Mi sono resa conto però che non a tutti i maschi piace.
Nei miei incontri c’è un momento magico. Di solito i maschi attivi e decisi comandano loro ed io docile mi lascio fare, prima si fanno succhiare, mi danno ordini, mi dicono cose …” che zoccola sei, che troia, succhi benissimo cara …”, e poi mi prendono e mi sbattono sul letto per scoparmi, per me è il massimo.
Ma ci sono anche quelli timidi, magari alle prime esperienze, e con loro sono attenta ad ogni piccolo particolare affinché si rilassino. Seduta sul letto, con il maschio impacciato in piedi davanti a me, libero il suo cazzo lentamente, lo annuso, lo assaporo con la punta della lingua dalla cima al fondo, ed anche l’inguine ed i coglioni, sussurro “ti piace?”. Poi prendo in bocca il cazzo, lo faccio entrare lentamente, come se entrasse in una figa, lo faccio scorrere in bocca piano piano fino in fondo alla gola profonda, massaggio i coglioni e lecco dappertutto. Presto attenzione alle reazioni del maschio, quando percepisco che si è ben eccitato, ed ha il cazzo bello duro e gocciolante della mia saliva, lo guardo e gli sussurro …” vuoi metterlo?” o …. “mmm che bel cazzo hai tesoro, scopami per favore”. Se lui è d’accordo gli metto rapida il preservativo, negli anni ho imparato a farlo con naturalezza che nemmeno si accorge: abbocco il preservativo per il verso giusto sulle mie labbra socchiuse, aspirando leggermente, poi appoggio la mia bocca sul cazzo e lo faccio entrare srotolandolo. A questo punto arriva il momento magico: “vieni” dico al maschio, mi alzo velocemente e mi metto a pecorina sul letto, gli mostro la mia figa anale, vogliosa ed accogliente. Passo un poco di gel sulla figa, lo spalmo scorrendo con un dito dal basso in alto ed affondandoci dentro affinché il maschio veda come è bagnata e pronta a riceverlo. E’ questo il momento in cui i maschi timidi, al vedere la mia figa-anale, si eccitano ancora di più, mi entrano dentro e godono come più piace a loro: c’è chi dura di più, c’è chi viene subito. Io godo al sentirli godere. Però ci sono anche quelli che al vedere la figa-anale con i labbroni rossi, si sorprendono “cosa è questo …”, al ché la magia scompare ed a volte finisce lì il nostro incontro.
Non è stato certo questo il caso con il signore amante del fisting che sta per venire a …” visitarmi”. Entra puntuale, ben vestito, elegante e con una borsetta tipo da medico. “Buonasera Angie, fatti vedere” dice, mentre si siede sul divano. Io, in piedi davanti a lui, giro su me stessa mostrandomi. “Tira su il vestito”, obbedisco mostrando il perizoma que entra tra i glutei. “Bene cara, non male. Adesso facciamo un giochetto, ma ricordati che voglio sempre vederti femminile ed assolutamente non voglio vedere il tuo coso lì davanti”. “Resta ben eretta, spalle indietro, tira fuori il culo allargando leggermente le gambe, sposta il perizoma da dentro il culo ma non lo togliere, … così…”. “Adesso massaggiati mettendo le mani una su ogni chiappa, le voglio vedere rilassate muoversi come fossero budini di gel. Intanto apri le chiappe e mostrami la tua rosa spingendo in fuori”. E' risoluto , ben deciso il signore e sa cosa vuole: i suoi ordini sono chiari e precisi. Adesso capisco cosa intende per “fammi una rosa”. Obbedisco in silenzio, in piedi di spalle davanti a lui, massaggio, apro e spingo. Lui mi incita: “dai spingi di più, dai che sta uscendo”. Obbedisco, spingo in fuori la figa anale, sento che cadono gocce di liquido e gel lubrificante, ... mi sto aprendo. Al ché lui, “bene speravo meglio, comunque è già qualcosa, ma puoi fare di più”, sono di spalle, non lo vedo ma sento che si sta avvicinando. Si è messo i guanti di lattice, “caro se mi vuoi fistare metti il gel”, ”zitta, tu non parlare e lasciami fare, senno rompi l’incantesimo, … al massimo solo voglio sentirti gemere di godimento”. Le sue mani carezzano la figa tutto intorno alla rosa che ho cercato di fargli. Sento le sue dita passare delicate in verticale su e giù e poi entrare, lentamente. Non posso vedere, ma percepisco che sta come aggiustando le labbra della figa. Si sta eccitando: “mmm, dai spingi ancora adesso…”, mi dà schiaffetti sul culo e propio lì sulla figa, “dai forza!” , la sua voce è ora più decisa, mi tiene un dito nella figa, mentre l’altra mano massaggia le labbra. “Bene ... smetti , ancora non ci siamo, puoi fare di meglio, voglio vederti con una bella rosa tra le chiappe, … vieni mettiti a pecorina sul divano”. Obbedisco. Lui tira fuori dalla valigetta un tubo di plastica trasparente, lungo circa 10 cm per 10 di diametro, al centro ha come un dildo di circa 4 cm di diametro e lungo sui 20 cm, anch’esso di plastica dura e trasparente. Vedo che collega il tubo ad un tubetto di gomma con una pompa: adesso capisco, la pompa anale!, non l’avevo mai provata. “Vieni cara, rilassati, lasciami fare, e soprattutto non parlare. Tieni “, e mi passa il popper. Aspiro ansiosa, che succederà...? Sento che lubrifica i bordi della figa, sta entrando con il dildo centrale: finalmente una penetrazione, sensazione piacevole. Il signore, silenzioso e concentrato, abbocca il tubo avendo cura che la mia rosa entri tutta dentro la circonferenza. Adesso pompa e si sta facendo il vuoto: “ mm mm, uuuu!”. Sento come se mi stessero aprendo la figa, però senza la mano dentro, sensazione unica. La mia figa viene risucchiata “ooohhh ”, il signore continua a pompare e la figa è come se si stesse rivoltando come un calzino, il dentro fuori. Comincio a temere, adesso scoppierà con sangue dappertutto. Ma il signore mi ha detto di non parlare, solo ansimo e gemo per la goduria e la preoccupazione. Adesso però comincia ad essere troppo! Sento come se mi stesse scoppiando la figa, risucchiata fuori: gemo più forte; lui capisce e sussurra “tranquilla cara, tutto bene, ...puoi fare di meglio, ancora un poco”. Continua a pompare, “uuuufff!” comincia a far male la pressione del bordo del tubo attorno alla figa. Finalmente sento che smette, la pressione diminuisce lentamente, finché il signore non toglie il tubo ed il dildo.
Che sensazione bellissima! Sul momento mi sento come svuotata, come quando mi tolgono velocemente la mano dalla figa durante il fisting, successivamente percepisco di avere una figa enorme tra le chiappe. Il signore, con le mani guantate, pulisce e “aggiusta” giocando con le labbrone. Resto lì docile a pecorina in attesa di ordini. Mi sta fotografando. “Bene, adesso alzati piano, mettiti eretta e con il culo ben in fuori". Obbedisco, alzandomi sento che è difficile mettermi eretta, la figa è talmente gonfia che ho paura che si rompa se stringo le chiappe. Lui insiste “dai, cosa ti ho detto? Ben eretta! Abbiamo fatto un bel lavoretto”, continua a fare foto, “guardati”. Oooh! Sorpresa! vedo la mia figa irriconoscibile: tra le chiappe ho due labbroni gonfi che nascondono la fessura, sembrano le labbra siliconate di certe donne, ma molto, molto più esagerate. “Ed ora resterà così per sempre?” chiedo io timorosa, “che sciocca, non ti preoccupare, sarà senz’altro meglio di prima e mi chiederai di fare di nuovo la manutenzione. .... cammina piano, ben eretta, mostrandomi il culo, ... vai”. Eccitatissima cerco di camminare come dice lui, ma non è facile, la figa gonfia solo vorrebbe che mi sdraiassi per lasciarla sgonfiare, però no, mi piace sentirla gonfia tra le chiappe che si muove ad ogni mio passo. Agni tanto il signore mi ferma e si diverte ad affinare la sua opera: passa le dita attorno alla figa, lubrifica, allarga la fessura per definire meglio i labbroni, li palpa, li massaggia, ed entra con 3, 4 dita muovendole lentamente avanti ed indietro, ma senza entrare con la mano. L'amico è eccitato al sentirmi ansimare e vedere come tiro in fuori il culo ed apro la figa. È un momento di godimento intenso, sento correre le dita dentro la figa apertissima, ansimo io ed anche lui eccitato: accelera i movimenti delle dita, trema, forse è venuto? Non dice niente…. Fa foto e me le mostra: wow!, uno spettacolo. Dò un bacetto al mio amico sulla guancia, cercando di avvicinarmi alla bocca, ma lui mi schiva, “bene cara, vado in bagno a lavare l'attrezzatura, intanto non sederti, continua a camminare piano e servimi qualcosa de bere”; “Con piacere tesoro”. Ancora frastornata e con la figa gonfia, gli servo del vino bianco fresco, beve e mi vuole in piedi accanto a lui, divertendosi a toccarmi, ed io, ad ogni carezza e … ditalino, caccio gridolini di goduria.
“Cara, adesso hai una bella rosa, tra una settimana o anche prima mi rifaccio vivo per ripetere l’esperienza, oggi non potrai farti scopare, domani forse sì”. Forse? Penso io allarmata, domattina devo andare in ufficio, riuscirò a vestirmi? “E tu non vuoi niente” dico io carezzandogli i pantaloni, “no grazie ho già goduto vedendoti”.
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